Bathory Aria, Traduzione

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Misa.Misa
view post Posted on 3/10/2008, 12:32




Bathory Aria

[I. Ignorante come l’Usciere]

Ceri spenti sospiravano
Mentre la Morte lasciava impressa
La sua piuma di fredde lacrime sulla Contessa

Ignorante come lo sfortunato Usciere
La Casa di Bathory nascosta
Sotto un’oscura facciata di dolore

Se solo avessi potuto piangere
Nel lutto al suo fianco
L’avrei stretta così forte
Come Afrodite giunta a riva
Annegata sulle maree di Kytherean

E baciata
Perché da lei sola
Le mie labbra avrebbero conosciuto
Gli enigmi delle ombrose vedute

Dove i piaceri prendevano la carne
E il dolore, spietato
Venne a gelare il respiro
Di una chiassosa vita taciuta sopra ai sussurri

Ignorante.

Inalando il pallido calare del chiarore lunare che
strisciava
Attraverso la cripta del suo Signore il quale così
lucidamente dormiva

Ignorante.

Esalando il gemito del rintocco della nera vedovanza
L’incerata eterna notte entrava nella sua anima

[II. L’omicidio di un corvo in fuga]

Ora arringando cieli grigi
Con la vendetta sopra la vita
Mascellare e saffico
Necessita del supplicato genericidio

Gli inganni del Grande denunciavano la rivolta
Del maledetto bicchiere scoperto, disincantato nelle
cantine
Lei stava nel mezzo, circondata da glifi e diventata col
culto sorella nel peccato

Con l’abbandono del boia lei adoperò lo spirito del
mondo
Con Arcangeli come servi
Dalla luce alla notte scagliata
Buttati giù sulla terra dove il tormento si
distenderebbe…

Ma presto
Il suo tarocco rivelò
Ibridi rumori diffusi come tumori
Deriverebbero
E danneggiano le sue stelle
Comunque spaventate
Per le migliori amare verità
Di freddi bagni di sangue

Mentre i corpi risorgevano
In severe folle
Per perseguitarla dalle loro
Poco profonde sepolture imposte
Quando i lupi esumarono
I loro uteri terreni
Dove le pesanti brine hanno lavorato a lungo
Per rivelare le loro ferite

Per la profondità della sua anima inseguivano
Esercitati il loro veleno essi volavano
Come l’omicidio di un corvo in fuga

E sapendo che le loro estasi
Frantumerebbero i suoi sogni
Dilaniò con gli artigli libri infangati per la sospensione
della dannazione
Malefica gracchiata, cannoni sui nemici ammassati

Così santa è Eva
Mentre riceveva
Come Bellona al proiettile
Quei nemici
Feroci sorelle, sollevate
Le sue torture
Croce colorata su lastre di pietra
Per la sua carrozza imbrigliata per fuggire

Ma lei sapeva che doveva sfidare la notte
Benché la paura strisciasse un teschio oltre la luna
Come l’omicidio di un corvo in fuga
Per ogni maschera, sguardo ingioiellato con il
proposito di intimorire
L’orrore gelava gli occhi pitturati per freddi sguardi
fissi
E anche la sua danza
Negli immensi specchi sia lanciava
Osservava la malattia del suo futuro
Se il destino fosse stato lì a festeggiare…

[III. Occhi che testimoniano la pazzia]

In un’età crocifisso dai chiodi di fede
Quando quel volgare spaventapasseri di cristo deluse
le terre
In disparte una Contessa nacque un ossidiano
fantasma
Osò conoscere meglio l’abisso fu dannata
La sua vita sussurrava dolore come una marcia
funebre
Attorcigliata e struggente, ossessionata un’estasi
Con quelli che soccombevano alla crudeltà
Schiacciati sotto il passo della sua danza
Un turbine di fuoco che falcia le radici
Di dolci rose il suo boschetto di spine nere fu
impugnato…

Rivendicò i paradisi e per sempre per racimolare
L’elisir della giovinezza dalla vergine
Mentre con le sue fantasie lesbiche
Fotteva all’estremo
Oltre i decenni scatenati
Giungeva per una cura di sangue di seta

Ma il suo regno finiva rapidamente
Perché gli Oscuri Dei avevano sognato troppo
profondamente
Per badare al suo piacere

Quando i suoi carcerieri furono assaliti
Con condanne da un prete
Chi avrebbe balbettato i riti
Nella notte morta
Per fanciulle macchiate da tortuosi fogli di carta

E si posizionò orgogliosa
Quando i suoi crimini furono applicati
E svergognata da bifolche labbra
Sebbene lei fondesse i fuochi
Che leccavano gli arti più elevati
Alle fiche torturate delle complici

Così finisce questa contorta favola degna di merito
E sebbene potesse fare a meno del morso della pira
A forza della nobile nascita rigata di sangue
I suoi peccati (crimini) riuniti non le diedero tregua

Per sempre diverso dal brivido alla venuta della notte
Dove lenta la morte sola potrebbe concederle la fuga

“Gli Spiriti sono tutti fuggiti, giudizio
mi decompongo, sola, pazza,
dove la foresta sussurra lamenti color pulce per me
tra il pino e la corona del flagello dei lupi
oltre questi muri, nel quale condannata
alla penombra di un’austera tomba
io passo con bestiale pazzia
attraverso i pallidi bagliori di una luna innocente
chi, privò di necrologi, così
comanda le creazioni sulla terra
mentre io abbandono le mie labbra alla morte
un lento freddo bacio che incita la rinascita
sebbene un ultimo desiderio è lasciato in eredità dal
destino
la mia bellezza appassirà, invisibile
salva per gemelli occhi neri che verranno a prendere
la mia anima alla pace o all’inferno per la compagnia”

 
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nikythestrange
view post Posted on 21/10/2008, 12:15




madòò sta canzone non solo è bellissima, ma anche il testo mi ha colpito molto, non lo avevo mai letto *__*
 
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Misa.Misa
view post Posted on 21/10/2008, 12:55




si,infatti è una delle mie preferite! :puccio:
Il grande Dani con i testi ci sa fare...non a caso ha due master in letteratura inglese :love2:
 
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nikythestrange
view post Posted on 21/10/2008, 13:03




waaa non lo sapevo!! :noo: :puccio:
 
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3 replies since 3/10/2008, 12:32   1532 views
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